Ricordo questa domanda di Michele rivolta ad una nostra carissima amica durante una cena a casa sua. Perché diciamoci la verità, una bella pianta può fare la differenza in uno spazio domestico. Lei si guarda attorno, già immaginandosi questo splendido ed enorme banano, e poi torna a noi con lo sguardo perplesso rivolgendoci una domanda: “e dove lo metto?”
Ma attenzione, il dubbio sulla collocazione non era una questione di interni, non era capire quale angolo avrebbe potuto accogliere al meglio questo benedetto banano, la questione era l’assoluta mancanza di spazio disponibile.
In quel momento si guarda nuovamente attorno, come prendendo consapevolezza di essere sepolta dall’accumulo di ricordi di molte vite precedenti, e torna a noi con una seconda domanda: “ma cosa dovrei fare?”
“Devi alleggerire la casa”, le rispondiamo, consapevoli che il passo più difficile non è mai compiere grandi cambiamenti o stravolgere le abitazioni, il passo più difficile è iniziare.
E per iniziare – questo lo abbiamo visto in moltissimi casi – serve che scatti un “click” nella nostra testa, serve qualcuno che ci apra gli occhi e che ci indichi la via e gli step per rimettere le cose a posto. Perché la confusione e l’eccesso di oggetti accumulati non aiutano certo a fare chiarezza, anzi, si trasformano in un muro che man mano diventa sempre più invalicabile.
Iniziare significa dedicare del tempo a selezionare ciò che non serve più, ad eliminare gli oggetti che non ci rappresentano più, e poi i ricordi che riescono solo ad appesantire il presente, più che a valorizzarlo. È incredibile come si finisca a vivere le case pensando che lo spazio sia illimitato ed in espansione, come l’Universo. Ma non è così e ognuno di noi ha il diritto ad avere uno spazio vitale “sano”, bello e funzionale.
Lasciando un attimo la teoria per tornare alla realtà materiale, nei giorni successivi iniziamo un “alleggerimento pesante” della casa, a partire dalla libreria. Selezioniamo, buttiamo, regaliamo, mettiamo in ordine ogni cosa. Fare ordine è come una macchia d’olio, quando inizi si espande in un circolo virtuoso anche al resto.
Alla fine di tutto decidiamo di spostare questa enorme libreria in un’altra parete della casa, perché capiamo quanto l’attuale posizione non sia quella corretta. Su questo punto vorremmo condividere con voi un pensiero: accade spesso di constatare come molti acquisti vengano fatti in modo impulsivo, senza pensare effettivamente alla user experience. Ma le case devono funzionare, non possono essere solo una vetrina di brand!
Volete sapere dove siamo finiti dopo la sistemazione della libreria? Abbiamo staccato tutte le opere dalle pareti, ci siamo allargati al corridoio (sistemando un po’ di cosette), abbiamo cambiato i colori delle pareti, ed acquistato delle sedie ed un divano nuovi. E poi? E poi le abbiamo detto che a nostro avviso il bagno era da rifare. Risposta: “no, a me piace così”.
Tempo 24 ore e ci richiama dicendoci che non riesce più ad entrare in quel bagno, che desidera raderlo al suolo e rifarlo quanto prima. Ma non pensiate che abbiamo tutto questo potere su amici e clienti – che peraltro non vogliamo e non vorremmo avere – è solo una questione di iniziare a rimescolare le carte degli spazi. Perché quando inizi si ha un effetto domino positivo che porta ad un cambiamento reale. Avrete capito che abbiamo ristrutturato anche il bagno, alla fine. Ora manca solo il banano.
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